Linea di successione al trono del Portogallo Indice Linea di successione nel 1910 | Leggi di successione |...


Storia del PortogalloLinee di successione al trono


monarchia portoghese1910Manuele IIcolpo di statopretendente al tronoMichelistiDuarte Pio di BraganzaDuarte Nuno1976duca di LoulèPartito Popolare Monarchicocasa reale di Braganza-Sassonia-Coburgo-GothaMaria Pia di Sassonia-Coburgo-Gotha BraganzanaturaleCarlo I del Portogallo182218261838184218261640Pietro II del Portogallo16421707183818421826183418381842






Lo stemma della monarchia portoghese.


La linea di successione al trono del Portogallo (Linha de sucessão ao trono português) segue un criterio di preferenza degli eredi maschi.


La monarchia portoghese venne abolita il 5 ottobre 1910 quando il re Manuele II fu deposto a seguito di un colpo di stato ed esiliato. Dei maggiori consensi come pretendente al trono gode l'attuale capo del ramo Michelisti, Duarte Pio di Braganza, posizione ereditata alla morte del padre Duarte Nuno nel 1976. La legge di successione portoghese si basa sulla primogenitura per linea maschile. Questo è l'ordine di successione per il trono:




  1. Duarte Pio di Braganza (nato nel 1945).

  2. Alfonso di Santa Maria di Braganza (nato nel 1996).

  3. Dinis di Santa Maria di Braganza (nato nel 1999).

  4. Maria Francisca Isabel di Braganza (nata nel 1997).

  5. Michele Rafaele di Braganza (nato nel 1946).

  6. Enrico Nuno di Braganza (nato nel 1949).


I diritti del duca di Loulè sono invece supportati dal Partito Popolare Monarchico, rappresentato nel parlamento portoghese. Esistono anche dei sostenitori della linea costituzionale della casa reale di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha, rappresentata prima da Maria Pia di Sassonia-Coburgo-Gotha Braganza, che a sua volta sosteneva di essere figlia naturale del re Carlo I del Portogallo, e oggi da Rosario Poidimani e dei loro discendenti.




Indice






  • 1 Linea di successione nel 1910


  • 2 Leggi di successione


  • 3 Note


  • 4 Voci correlate





Linea di successione nel 1910 |


Alla caduta della monarchia, gli incontestabili eredi di Manuele II erano:



  1. Infante Alfonso di Braganza, duca di Porto (nome completo: Alfonso Henrique Maria Luís Pedro de Alcántara Carlos Humberto Amadeu Fernando António Miguel Rafael Gabriel Gonzaga Xavier Francisco de Assis João Augusto Júlio Volfando Inácio Saboya e Sassonia Coburgo Gotha Braganza), zio di Manuele II, nato nel 1865, celibe.

  2. Infanta Antonia di Braganza (nome completo: Antónia Maria Fernanda Micaela Gabriela Rafaela Francisca de Assis Ana Gonzaga Silvina Júlia Augusta di Sassonia Coburgo Gotha Braganza), prozia di Manuele II, nata nel 1845, ultima figlia vivente di Maria II del Portogallo, Principessa vedova di Hohenzollern. Sposata a Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen, non è provato che abbia rinunciato ai propri diritti alla successione portoghese, specialmente perché suo marito nel 1861 e successivamente non era un monarca regnante. Se i diritti dell'Infanta Antonia erano incontestati, quelli dei suoi figli non esistevano, perché stranieri; era nonna della principessa Augusta Victoria, che in seguito, in 1913, sposò il suo secondo cugino, il deposto re Manuele II.
    La linea di successione dopo l'Infanta Antonia è abbastanza controversa. Il padre di Maria II, Pietro IV re del Portogallo e l'imperatore del Brasile, era stato costretto a rinunciare per sé e per tutti i suoi figli nati dopo Maria alla successione e molti hanno teorizzato se una tale pretesa potesse essere lecita. La costituzione portoghese del 1838 (che tuttavia era stata sostituita, facendo tornare in vigore quella del 1826), così come i decreti e i trattati del 1834, specificamente avevano escluso il fratello più giovane di Pietro, l'Infante Michele del Portogallo, ma anche su questo non tutti erano concordi. Infatti l'articolo 8 della Costituzionale del 1826 sanciva che la cittadinanza portoghese era persa "da coloro che erano banditi da una sentenza giudiziaria", ma Michele e i suoi discendenti non era stato bandito con una sentenza giudiziaria e d'altra parte, quando la Costituzionale del 1826 venne reintegrata nel 1842, annullò la clausola che privava Michele e i suoi eredi dei diritti di successione dinastici, senza contare che il loro bando non era stato sancito dalla Costituzione, ma da una legge separata non abrogata fino al 1950. In questo caso il diritto di successione sarebbe spettato a:



  3. Michele Gennaro di Braganza, figlio di Michele del Portogallo, nato nel 1853.
    Accettando i diritti estinti di Michele, sarebbero reintegrati anche quelli di sua sorella Maria Teresa di Braganza e della sua discendenza rappresentata dai figli dell'unico figlio Sebastiano di Borbone-Spagna:


  4. Infante Francisco Maria Isabel Gabriel Pedro de Alcantara Sebastiao Afonso, primo Duca di Marchena, Infante di Spagna e Portogallo, nato nel 1861, più anziano nipote dell'Infanta Teresa. Morto nel 1923, si sposò morganaticamente ed ebbe tre figlie, tutte senza discendenza.
    I successivi due figli maschi dell'Infante Sebastiano, già morti nel 1910, ebbero anch'essi matrimoni morganatici.


  5. Infante Alfonso Maria Isabel Francisco Eugenio Gabriel Pedro Sebastian Pelayo Fernando Francisco de Paula Pio Miguel Rafael Juan José Joaquin Ana Zacarias Elisabeth Simeón Tereso Pedro Pablo Tadeo Santiago Simon Lucas Juan Mateo Andrès Bartolomé Ambrosio Geronimo Agustin Bernardo Candido Gerardo Luis-Gonzaga Filomeno Camilo Cayetano Andrès-Avelino Bruno Joaquin-Picolimini Felipe Luis-Rey-de-Francia Ricardo Esteban-Protomartir Genaro Nicolas Estanislao-de-Koska Lorenzo Vicente Crisostomo Cristano Dario Ignacio Francisco-Javier Francisco-de Borja Higona Clemente Esteban-de-Hungria Ladislado Enrique Ildefonso Hermenegildo Carlos-Borromoeo Eduardo Francisco-Régis Vicente-Ferrer Pascual Miguel-de-los-Santos Adriano Venancio Valentin Benito José-Oriol Domingo Florencio Alfacio Benére Domingo-de-Silos Ramon Isidro Manuel Antonio Todos-los-Santos, nato nel 1866, si sposò morganaticamente e non ebbe figli.
    Infine rimaneva il ramo della famiglia rappresentato dai successori della più giovane figlia di Giovanni VI del Portogallo, l'Infanta Anna del Gesù di Braganza, che aveva sposato il duca Nuño Jose Severo de Mendoça Rolim de Moura Barreto, duca di Loulé, nel 1827. Il rappresentante più anziano dell'Infanta Anna n nel 1910 era suo nipote:


  6. Maria Domingas José de Mendoça Rolim de Moura Barreto, terza duchessa di Loulé (nata nel 1853).





Maria Pia di Braganza



  1. Maria Pia di Sassonia-Coburgo-Gotha Braganza affermò di essere frutto di una relazione adulterina che re Carlo I del Portogallo ebbe con Maria Amélia Laredó e Murça e per questo si presentò da allora come pretendente al trono portoghese. Durante la sua vita sempre rivendicó i titoli di Principessa Reale di Portogallo e Duchessa di Braganza.[1]


Leggi di successione |


Le Costituzioni del 1822, 1826 e 1838, così come il ripristino nel 1842 di quella del 1826, hanno confermato una successione per discendenti legittimi secondo primogenitura, favorendo la linea principale rispetto alla secondaria, e i maschi rispetto alle femmine e, nel caso di estinzione, fra i discendenti collaterali della dinastia dei Braganza. ("A sucessão da Coroa segue a ordem regular de primogenitura, e representação entre os legítimos descendentes; preferindo sempre a linha anterior às posteriores; na mesma linha, o grau mais próximo ao mais remoto; no mesmo grau, o sexo masculino ao feminino; e no mesmo sexo, a pessoa mais velha à mais nova.") Questa era stata la regola anche tra i primi sovrani portoghesi.


Dopo la rivolta del 1640 contro la Spagna e l'ascesa al trono dei Braganza, la legge consuetudinaria del Portogallo (che si considera come componente fondamentale della monarchia portoghese) escluse i sovrani di altri paesi dalla successione, ma non persone nate fuori dal Portogallo o che hanno importanti posizioni in altri stati. Questo è attestato dal fatto che durante il regno di Pietro II del Portogallo, il figlio di un suo secondo cugino, il marchese di Flexilla e di Xarandilla Manuel Joaquim Garcia di Braganza (1642-1707), allora Primo Ministro della confinante Spagna, fu riconosciuto come il Primo Principe del Sangue in Portogallo ed erede al trono portoghese subito dopo i diritti (allora incerti) del re Pietro.


Il desiderio di evitare l'unione con un Paese più forte si tradusse in alcune disposizioni costituzionali, quale l'articolo 100 della Costituzione del 1838 ("Nenhum Estrangeiro pode suceder na Coroa de Portugal"). Questa costituzione fu sostituita nel 1842 con quella del 1826, che sanciva: "Extintas as linhas dos Descendentes legítimos da SENHORA DONA MARIA II, passará a Coroa à colateral".


Sin dall'esilio della famiglia reale, ci sono state molte dispute su chi fosse straniero e chi no. La legge consuetudinaria portoghese, così come tutte le costituzioni scritte, ha sempre richiesto la nascita legittima come condizione necessaria per essere erede al trono e il decreto del 1834, ratificato dalle Cortes, dal monarca e dalla costituzione del 1838 specificamente esclude dalla successione l'ex sovrano Michele I e i suoi discendenti (di cui Duarte Pio di Braganza è l'attuale pretendente) dalla successione dinastica, ma secondo alcuni questa disposizione è caduta nel 1842 con la nuova costituzione.



Note |




  1. ^ SOARES, Fernando Luso; Maria Pia, Duquesa de Bragança contra D. Duarte Pio, o senhor de Santar. Lisboa: Minerva, 1983.



Voci correlate |



  • Legge di successione dinastica

  • Casato di Braganza

  • Casato di Braganza-Sassonia-Coburgo-Gotha

  • Maria Pia di Sassonia Coburgo Braganza


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