Onychoselache traquairi Indice Descrizione | Classificazione | Paleoecologia e paleobiologia |...


Condritti estinti


pesce cartilagineoibodontiCarbonifero inferioreScoziagattuccioGlencartholm1888PaleozoicoMesozoicodurofago












































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Onychoselache

Immagine di Onychoselache traquairi mancante

Stato di conservazione

Fossile


Classificazione scientifica

Dominio

Eukaryota

Regno

Animalia

Phylum

Chordata

Classe

Chondrichthyes

Sottoclasse

Elasmobranchii

Ordine

Hybodontiformes

Genere

Onychoselache

Specie

O. traquairi

L'onicoselache (Onychoselache traquairi) è un pesce cartilagineo estinto, appartenente agli ibodonti. Visse nel Carbonifero inferiore (circa 343 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Scozia.




Indice






  • 1 Descrizione


  • 2 Classificazione


  • 3 Paleoecologia e paleobiologia


  • 4 Bibliografia





Descrizione |


Questo animale era di piccole dimensioni e raggiungeva i 25 centimetri di lunghezza. L'aspetto assomigliava vagamente a quello di un gattuccio attuale. Al contrario del quasi contemporaneo e assai simile Tristychius, Onychoselache possedeva una testa più grossa e un corpo più allungato e snello. Il nome Onychoselache significa "squalo dagli artigli" e si riferisce alle numerose strutture simili a uncini, in realtà denticoli dermici, che ricoprivano la parte anteriore delle sue pinne pettorali. Queste ultime erano molto ampie e robuste, diverse da quelle di qualunque altro squalo paleozoico ma simili a quelle degli attuali squali bambù (ad esempio Hemiscyllium ocellatum e Chiloscyllium punctatum), e probabilmente servivano all'animale a spostarsi lungo il fondale. Onychoselache possedeva, davanti a ciascuna pinna dorsale, una spina di sezione ovale, ornata sulla superficie posteriore di due file di uncini in posizione centrale. Questa morfologia è tipica degli squali ibodonti e solo le spine di un altro ibodonte arcaico, Tristychius, sono prive di uncini posteriori e presentano una sezione triangolare. Onychoselache, inoltre, possedeva spine cefaliche e nucali dalla base molto larga, presenti solo nei maschi. I denti di questo squalo erano piccoli e appiattiti.



Classificazione |


Il primo esemplare fossile di Onychoselache traquairi venne scoperto nella zona di Glencartholm, in Scozia, e venne inizialmente attribuito da Ramsey Traquair nel 1888 a una specie di squalo già nota, Tristychius arcuatus, pressoché coevo. Solo nel 1978, uno studio di John F. Dick dimostrò che questo esemplare era da attribuire a un altro genere, grazie alla scoperta di un secondo esemplare più completo ad opera di Stan Wood.


Onychoselache fa parte degli ibodonti, un gruppo di squali estinti tipici dei mari del Paleozoico superiore e del Mesozoico, abbastanza simili alle forme attuali ma troppo specializzati per esserne gli antenati.



Paleoecologia e paleobiologia |


La forma del corpo di questo squalo indica che doveva essere un nuotatore non particolarmente veloce ma agile; le spine delle pinne dorsali erano probabilmente utilizzate a scopo difensivo, mentre le piccole spine simili a uncini sulla testa dei maschi avevano probabilmente un ruolo nell'accoppiamento. I denti di Onychoselache indicano che questo animale era un durofago, ovvero si nutriva di animali dotati di carapace, che veniva frantumato dai piccoli denti robusti e appiattiti.



Bibliografia |


  • DICK, J.R.F. (1978) On the Carboniferous shark Tristychius arcuatus Agassiz from Scotland. Transactions of the Royal Society of Edinburgh, 70 (4): 63-109 DOI: 10.1017/S0080456800012898

  • DICK, J.R.F. & MAISEY, J.G. (1980) The Scottish Lower Carboniferous shark Onychoselache traquairi. Palaeontology, 23 (2): 363-374


  • COATES, M.I. & GESS, R.W. (2007) A new reconstruction of Onychoselache traquairi, comments on early chondrichthyan pectoral girdles and hybodontiform phylogeny. Palaeontology, 50 (6): 1421-1446

  • GINTER, M. & HAMPE, O. & DUFFIN, C.J. (2010) Handbook of Paleoichthyology, Vol. 3D: Chondrichthyes Paleozoic Elasmobranchii: Teeth. Verlag Dr. Friedrich Pfeil, pp. 168, 154 fig., 4 Tab.

  • GESS, R.W. (2011) High latitude Gondwanan famennian biodiversity patterns : evidence from the South African Witpoort Formation (Cape Supergroup, Witteberg Group). unpublished thesis, Faculty of Science, University of the Witwatersrand, Johannesburg 2011






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