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Gianni Cuperlo

Gianni Cuperlo daticamera.jpg



Presidente del Partito Democratico
Durata mandato
15 dicembre 2013[1] –
21 gennaio 2014
Predecessore

Rosy Bindi
Successore

Matteo Orfini


Segretario della Sinistra giovanile
Durata mandato
22 dicembre 1990 –
12 gennaio 1992
Predecessore

carica istituita
Successore

Nicola Zingaretti


Segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana
Durata mandato

1988 –
1990
Predecessore

Pietro Folena
Successore

nessuno


Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato
6 giugno 2006 –
22 marzo 2018
Legislature

XV, XVI, XVII
Gruppo
parlamentare

XV: Partito Democratico-L'Ulivo
XVI e XVII: Partito Democratico
Coalizione

XV: L'Unione
XVI: PD-IdV
XVII: Italia. Bene Comune

Circoscrizione

XV: Friuli-Venezia Giulia
XVI: Toscana
XVII: Lazio 1

Sito istituzionale

Dati generali
Partito politico

Partito Democratico (dal 2007)
Precedenti:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Tendenza politica

Socialismo democratico
Titolo di studio

Laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Università

Università degli Studi di Bologna
Professione

Politico, Dirigente di partito

Gianni Cuperlo, all'anagrafe Giovanni Cuperlo[2] (Trieste, 3 settembre 1961), è un politico italiano.


Deputato del Partito Democratico dal 2006 al 2018, attualmente ricopre gli incarichi di Presidente del Centro Studi PD e membro della Direzione Nazionale del partito.
È stato l'ultimo segretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) e il primo della Sinistra giovanile (Sg), ricoprendo tali incarichi dal 1988 al 1992. Nel maggio del 2013 si candida alla Segreteria del Partito Democratico.
Dopo le primarie dell'8 dicembre, Cuperlo accetta la proposta del segretario Matteo Renzi e assume la carica di presidente del Partito Democratico[3]. Dopo uno scontro aperto nella direzione del partito con il segretario Renzi riguardo alla bozza della legge elettorale che esclude le preferenze, si dimette da tale carica il 21 gennaio 2014[4].




Indice






  • 1 Biografia


    • 1.1 La nascita della Sinistra giovanile


    • 1.2 Dai Democratici di Sinistra al Partito Democratico


    • 1.3 Candidato alla segreteria e presidenza del Partito Democratico


    • 1.4 SinistraDem




  • 2 Opere


  • 3 Note


  • 4 Altri progetti


  • 5 Collegamenti esterni





Biografia |


Diplomato al Liceo Classico Francesco Petrarca di Trieste nel 1980, durante gli anni del liceo si avvicina alla politica e incomincia la militanza nella Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI), della quale diventerà Segretario Nazionale nel 1988, guidandola fino al passaggio nella Sinistra Giovanile. Laureato all'Università di Bologna nel 1985 al Corso di laurea in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo DAMS, della Facoltà di Lettere e Filosofia, discutendo una tesi di sociologia della comunicazione, relatore Mauro Wolf.


Dirigente del Partito Democratico della Sinistra e poi dei Democratici di Sinistra, è stato responsabile della comunicazione dal 1992 al 1994 e membro della Segreteria Nazionale dei DS. Nel 2006 è eletto deputato del Friuli-Venezia Giulia, nel 2008 nella Circoscrizione Toscana, nel 2013 nella Circoscrizione Lazio 1. È stato docente a contratto presso l'Università di Teramo, insegnando Teoria e tecnica della comunicazione pubblica, Comunicazione politica e Analisi della sfera pubblica.



La nascita della Sinistra giovanile |


Nel 1988 è eletto segretario nazionale della FGCI, guidandola così nel passaggio del 1989 che portò l'organizzazione giovanile a seguire la svolta politica del Partito Comunista Italiano.


In questo periodo gli iscritti aumentarono, e dai 42.000 del 1984 si arrivò ai 55.000 del 1990. Ad Ariccia, l'8 ottobre 1990 Cuperlo, seguendo la linea di Achille Occhetto, propose di sciogliere la FGCI per far nascere la Sinistra Giovanile, un'organizzazione confederale articolata in quattro associazioni della scuola, del territorio, dell'università e dei luoghi di lavoro. La proposta passò con 91 voti favorevoli, 10 astenuti e 13 contrari.


Il 19 dicembre 1990 si aprì a Pesaro il XXV e ultimo congresso della FGCI. Il 22 dicembre la FGCI si sciolse con 356 voti favorevoli su 491 votanti (72,5%), in rappresentanza di 55.000 iscritti. La maggioranza della FGCI seguì il neonato Partito Democratico della Sinistra dando poi vita nel 1992 alla Sinistra giovanile del PDS, che nel 1998 si sarebbe poi chiamata semplicemente Sinistra giovanile. Una parte della minoranza aderì prima al Movimento per la Rifondazione Comunista e poi al Partito della Rifondazione Comunista, e nel 1995 diede vita ai Giovani Comunisti (GC).


Dopo lo scioglimento della FGCI, nasce il Comitato Promotore della Sinistra giovanile, e allo stesso tempo, con un patto federativo, si promuove la nascita di associazioni giovanili tematiche: a Sinistra (organizzazione studentesca), Tempi Moderni (sui temi del lavoro), Nero e non solo! (associazione contro le discriminazioni razziali)[5].



Dai Democratici di Sinistra al Partito Democratico |


Nel 1992 entra nella direzione del Partito Democratico della Sinistra e successivamente nei Democratici di Sinistra (DS). In questo periodo Cuperlo conosce Massimo D'Alema, con il quale ha collaborato internamente al partito e alla Camera come presidente della Commissione bicamerale per le riforme della seconda parte della Costituzione. Con lo stesso collega Massimo D'Alema partecipa anche alla stesura e pubblicazione di alcune opere come: Un paese normale (Massimo D'Alema – Mondadori 1996) e La grande occasione (Massimo D'Alema – Mondadori 1998). Nel 2001 entra nella segreteria nazionale dei DS in qualità di responsabile della comunicazione del partito, incarico che ricopre fino al 2006.


Primo dei non eletti alle elezioni politiche del 2006, subentra il 6 giugno 2006 alla Camera dei Deputati nelle liste de L'Ulivo (in quota DS) della circoscrizione Friuli-Venezia Giulia, è stato membro della XIV commissione (Politiche dell'Unione Europea) fino al termine della legislatura.


Entra a far parte del Partito Democratico fin dalla sua fondazione, nel 2007. A seguito della sconfitta di Walter Veltroni alle elezioni politiche del 2008, evidenziò la necessità di un ricambio generale all'interno del partito per lasciare spazio alle giovani leve dei democratici[6].


È nominato presidente del Forum Centro Studi del Partito Democratico nel 2009 dal neo segretario Pier Luigi Bersani[7].
Fa parte della corrente interna al PD dei Dalemiani.



Candidato alla segreteria e presidenza del Partito Democratico |


Il 10 maggio 2013, intervistato da Gad Lerner, ufficializza la sua candidatura, che .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}incontra un diffuso apprezzamento tra i vertici del PD[senza fonte]. Fa un lungo intervento all'assemblea di luglio "Fare il PD". Il 27 agosto lancia la piattaforma programmatica che rappresenta il manifesto ideologico della sua candidatura alla Segreteria nazionale del PD. Il 20 ottobre presenta la sua mozione congressuale.


A seguito della vittoria nelle primarie del PD, Matteo Renzi gli offre la carica di presidente del partito. Dopo un rifiuto iniziale, il 13 dicembre accetta la proposta. Due giorni dopo, nell'assemblea nazionale del Partito Democratico, diventa ufficialmente il nuovo presidente[8].


In contrasto con la linea del segretario sulla legge elettorale, il 21 gennaio 2014 si dimette da presidente del Partito Democratico[9].



SinistraDem |


Dopo le dimissioni da presidente del partito Cuperlo guida la SinistraDem, corrente di minoranza e opposizione rispetto alla maggioranza renziana. Dopo le dimissioni di Roberto Speranza da capogruppo della Camera, anche la corrente Area Riformista, dopo la divisione interna di Sinistra è cambiamento, si posiziona definitivamente nella minoranza del partito. Gli scontri più duri all'interno del PD avvengono sulle grandi riforme del Governo Renzi come Jobs Act, Buona Scuola, e la Riforma costituzionale Renzi-Boschi. Dopo aver dichiarato l'intenzione di votare No al Referendum costituzionale del 2016 in Italia, assieme a tutta la minoranza, Cuperlo dichiara pochi giorni prima del voto la sua decisione di votare a seguito della promessa, dopo numerosi inviti, di Matteo Renzi di cambiare la legge elettorale. Dopo il referendum costituzionale decide di non aderire alla scissione guidata da Roberto Speranza, dagli ex-segretari Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani e dall'ex presidente del consiglio Massimo D'Alema, rimanendo nel PD e appoggiando Andrea Orlando alle elezioni primarie del 2017.


Indicato dalla Direzione Nazionale del Partito come candidato alla Camera a Sassuolo nelle elezioni politiche del 4 Marzo 2018, rinuncia quando verifica che in Emilia-Romagna vi sono stati numerosi candidati da Roma senza adeguata, a giudizio di Cuperlo, consultazione del Partito locale. Cuperlo lascia quindi il Parlamento.



Opere |




  • Un paese normale. La sinistra e il futuro dell'Italia, con Massimo D'Alema e Claudio Velardi, Milano, A. Mondadori, 1995. ISBN 88-04-40847-2.


  • La grande occasione. L'Italia verso le riforme, con Massimo D'Alema, Milano, Mondadori, 1997. ISBN 88-04-42161-4.


  • Par condicio? Storia e futuro della politica in televisione, Roma, Donzelli, 2004. ISBN 88-7989-860-4.


  • Basta zercar. Sinistra, traslochi, Partito democratico, Roma, Fazi, 2009. ISBN 978-88-6411-079-0.


  • Sinistra, e poi, Roma, Donzelli, 2017. ISBN 978-88-6843-722-0.


  • In viaggio. La sinistra verso nuove terre, Roma, Donzelli, 2018, ISBN 978-88-6843-814-2.



Note |




  1. ^ Cuperlo sarà presidente del Pd.


  2. ^ Il cognome si legge Cùperlo, con l'accento sulla "u".


  3. ^ Cuperlo accetta proposta di Renzi, sarà presidente del Pd.


  4. ^ Cuperlo si dimette da presidente Pd, Renzi rischia lo stop sulle preferenze.


  5. ^ Mauro Alberto Mori, Un anti-burocrate conquista la FGCI, in «La Repubblica», 11 12 1988, p. 8. URL consultato in data 01-12-2009.


  6. ^ articolo de La Stampa, 26 giugno 2008, su lastampa.it. URL consultato il 9 novembre 2017.


  7. ^ Centro Studi PD: Incarichi e Contatti, su archive.partitodemocratico.it. URL consultato il 9 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2017).


  8. ^ Cuperlo dice sì a Renzi, sarà presidente del Pd.


  9. ^ Pd: Cuperlo si dimette da Presidente.



Altri progetti |



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Collegamenti esterni |


  • Sito Ufficiale di Gianni Cuperlo, su giannicuperlo.it.











































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