Accademia georgica Indice Storia | L'Attività dell'Accademia | Il Patrimonio Librario, Archivistico e...


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Facciata dell'Accademia Georgica, Fondata da Bartolomeo Vignati nel 1430 a Treia (MC)




Sala Luigi Lanzi, sede della Biblioteca Antica




Pergamena relativa al Processo Baglioni, svoltosi tra il 1278 e il 1296, lunga 11.98 metri


L'Accademia Georgica è un'accademia italiana di nobili intellettuali dediti alla "incantatrice arte di Apollo" sorta nel 1430 a Treia per volere di Bartolomeo Vignati.




Indice






  • 1 Storia


  • 2 L'Attività dell'Accademia


  • 3 Il Patrimonio Librario, Archivistico e Artistico


  • 4 L'Accademia Oggi





Storia |


Nel XV secolo, quella passione umanistica che spinse molti all'attività intellettuale avrebbe animato, secondo la tradizione, un erudito e scrittore apostolico, Bartolomeo Vignati, che nel 1430 volle fondare nella sua città natale, Treia (detta allora Montecchio), una Accademia di nobili intellettuali dediti alla Incantatrice arte di Apollo. Quei nobili decisero di chiamarsi Sollevati, con allusione alla potenza sublimatrice della poesia che coltivavano e, nello stemma che li rappresentava, impressero una leggiadra nuvoletta attratta dal sole, simbolo della levità e della leggerezza dei loro componimenti poetici.
L'Accademia visse il suo periodo più fecondo tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento proprio nell'età dell'Illuminismo, le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell'armata napoleonica.
Il notevole incremento demografico di quel periodo causò una forte Crisi economica che investì tutta l'Europa. Rimedi efficaci potevano essere, secondo la corrente fisiocratica e liberista, il progresso e lo sviluppo dell'agricoltura. Questa teoria trovò terreno fertile a Treia dove nel 1778 alcuni intellettuali innovatori e appassionati di Agronomia decisero di trasformare l'Accademia dei Sollevati in un centro per lo studio e la sperimentazione in Agricoltura. Per sancire questo passaggio l'istituzione mutò il nome in Accademia Georgica dei Sollevati. Ben presto l'Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi con l'Accademia dei Georgofili di Firenze, con la quale ancora oggi ci sono stretti rapporti, e con quella di Berna.



L'Attività dell'Accademia |


L'attività dell'Accademia Georgica di Treia perseguì due obbiettivi: la ricerca e la sperimentazione. Gli studi e le sperimentazioni venivano pubblicati nel Giornale delle Arti e del Commercio curato dagli accademici nel biennio 1780-1781 e diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Lo stesso Napoleone Bonaparte pensò di farne un polo di cultura agraria per l'Italia. Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell'Accademia segnarono un'importante svolta nel settore agricolo. sono da ricordare la coltivazione della Canapa e del Lino, l'estrazione dell'olio dai semi, specialmente dal Vinacciolo, l'introduzione della coltivazione della Patata (alimento) e del Granturco, l'importazione di foraggi sconosciuti ai contadini marchigiani come la sulla (Hedysarum coronarium), l'erba medica (Medicago sativa), la lupinella, il lojetto, la verza (Brassica oleracea) e la rapa (Brassica rapa), la scoperta di nuovi vitigni, la coltivazione del Tabacco, la ricerca di nuove sementi, la Rotazione delle colture e l'Apicoltura. in particolare l'introduzione delle nuove erbe foraggere determinò in poco tempo la valorizzazione agricola delle immense distese di terreno argilloso che trovarono in queste nuove coltivazioni le piante adatte alla locale rotazione delle colture. dando così un notevole impulso alla produzione zootecnica. Infatti, con la coltivazione dei foraggi si evitava di lasciare incolti i terreni, rendendo più celere il recupero della fertilità e, nel medesimo tempo, si otteneva un abbondante nutrimento per il bestiame.
Gli studiosi sostennero inoltre la via biologica nella difesa dell'ambiente e delle coltivazioni dagli insetti nocivi.
Nel 1781 con breve di Papa Pio VI, gli Accademici ottennero l'autorizzazione dal Governo Pontificio di realizzare a Treia le Case di Correzione e di Lavoro dove giovani disadattati, vagabondi e disoccupati venivano impiegati nella fabbricazione di tele, refi e merletti, e tessuti per le vele delle imbarcazioni. Nel 1799 iniziarono le osservazioni meteorologiche sistematiche allo scopo di conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici sull'uomo e sulle colture.



Il Patrimonio Librario, Archivistico e Artistico |


L'Accademia Georgica ha sede nella prestigiosa palazzina ottocentesca disegnata dall'architetto Giuseppe Valadier.
Dopo lo straordinario impegno intellettuale della generazione illuminista, l'Accademia è rimasta in vita come centro di cultura in virtù del suo ricco patrimonio librario, archivistico e artistico. In base ad una convenzione del 1870, il Comune affidò all'Accademia tutto il patrimonio librario e documentario della Città di Treia. Tra i diversi fondi dell'Accademia conserva e rende fruibile più di 15000 volumi (in fase di digitalizzazione) e l'Archivio Storico Comunale (oggetto di un intervento di riordino della documentazione dalle origini fino al 1970) - uno dei più antichi e completi delle Marche - costituito dal fondo amministrativo-giudiziario con 852 volumi manoscritti e da quello diplomatico comprendente 1196 pergamene (tutte digitalizzate), di cui la più antica è datata 1161 d.C., mentre la più originale per la sua lunghezza di 11.98 metri, è quella relativa agli atti del processo al Podestà Baglioni, svoltosi tra il 1278 e il 1296.


Il fondo bibliografico, gestito e conservato dall'Accademia Georgica, è una raccolta composita, comprendente edizioni relative ai diversi campi del sapere, con prevalenza religiosa, nella quale, tuttavia, non mancano edizioni rare e di pregio come, ad esempio, le opere complete di Voltaire in 55 volumi, pubblicate a Parigi nel 1792 (una delle prime raccolte sistematiche dell’autore francese); un testo di Virgilio molto raro che risale al 1501, non presente nei cataloghi, e ricco di iniziali ornate; un prezioso dizionario portatile da viaggio in sei lingue di Cornelio Valerio stampato in Belgio nel 1583; un’“aldina” di Giulio Cesare del 1569, con illustrazioni xilografate; una Historica relatione del Regno di Cile, e delle missioni, e ministeri che esercita in quelle la Compagnia di Gesù, di Alonso de Ovalle, pubblicato a Roma nel 1646 da Francesco Cavalli (uno dei primi resoconti sugli araucani del Cile, il testo prende anche in esame la storia della missione dei gesuiti in quelle terre).


Un patrimonio di straordinaria ricchezza e varietà di titoli che rileva l’importanza del fondo nell’ambito degli studi scientifici e umanistici: dal ricco fondo di medicina e anatomia, nel quale troviamo ben due edizioni cinquecentine dell’opera di Galeno, una pubblicata a Basilea da Andreas Cratander e l’altra (incompleta) pubblicata a Venezia dagli eredi di Aldo Manuzio stampata interamente in corsivo; al notevole fondo di agricoltura, accresciuto dopo la seconda metà del XVIII secolo; nonché ai testi di storia locale, di diritto canonico, di musica (molti dei quali appartenenti al fondo Oliviero Montebello) e di retorica. Il patrimonio è stato arricchito, inoltre, dal dono proveniente da diverse famiglie locali: quella dei Benigni ammonta a più di 500 testi di grande pregio bibliografico, ricordiamo anche i testi appartenenti alla famiglia Broglio (testi che risalgono per lo più all’Ottocento), a quelli di Milone Meloni (circa 300 volumi recanti il suo ex libris), a Raffaele Simboli (il fondo testimonia l’attività di Simboli negli ambienti letterari Sudamericani), a Demostene Ruffini da Cingoli (vissuto a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento, a cui appartenevano 57 testi di retorica latina), e dalle oltre 1.400 opere antiche provenienti dal Ss. Crocifisso.



L'Accademia Oggi |


Ancora oggi l'Accademia offre un importante sussidio allo sviluppo culturale della realtà regionale e rimane il punto di riferimento di studiosi e ricercatori non solo nazionali. Negli ultimi anni il Magistrato Accademico ha concentrato gli sforzi economici e le proprie risorse umane nella messa in sicurezza dell'importante patrimonio, avviando una serie di procedure volte al riordino dell'intero patrimonio archivistico, librario e artistico, utilizzando sistemi convenzionali, anche informatici, finalizzati non solo alla tutela ma anche alla maggiore e moderna fruibilità.. Inoltre l'Accademia ha inteso orientare la propria attività offrendo alle giovani generazioni in possesso di adeguate competenze la possibilità di una seria esperienza di lavoro volta soprattutto ad arricchire le singole conoscenze ed esperienze: una moderna filosofia adottata, tendente a dimostrare come l'ottimizzazione di modeste risorse economiche, l'organizzazione delle abilità di molti volontari e le competenze dei giovani riescano a valorizzare i beni culturali.



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