Ius osculi Origini e applicazione | Note | Bibliografia | Menu di navigazione


Diritto di famiglia romano


diritto romanoDionigi di AlicarnassoRomolomoresAulo GellioAgrippinaClaudioJohann Jakob BachofenRoma




Lo Ius osculi era un antico Istituto del diritto romano che consisteva nella facoltà dell'uomo di baciare una propria congiunta, per acclarare se avesse bevuto o meno del vino.



Origini e applicazione |


Alle donne era interdetto, da una legge regia che lo storico Dionigi di Alicarnasso faceva risalire a Romolo, il consumo del vino. Chi contravveniva a questa regola poteva essere tranquillamente uccisa da un proprio congiunto, senza processo pubblico ma ricorrendo a forme di giustizia sommaria. Vi furono donne che vennero soppresse per inedia, o a bastonate. Si narra che un tale Egnazio Mecennio, con il consenso di Romolo, avesse percosso a morte sua moglie, rea di aver bevuto del vino.
Stabilire se la donna avesse bevuto oppure no, non era però facile. I mores romani prevedevano che si potesse condannare a morte anche una donna trovata semplicemente con le chiavi della cantina[1]. Per tutti gli altri casi, però, si doveva far riferimento allo ius osculi, che si concretizzava nell'attribuzione al paterfamilias e ai parenti e congiunti prossimi, di saggiare l'alito di una donna per capire se avesse consumato vino.
L'esercizio dello ius osculi è attestato da storici come Plinio,[2] Valerio Massimo, Tertulliano,[2] Arnobio, Aulo Gellio.[2]
Lo ius osculi poneva la donna in una condizione di sottomissione ed inferiorità. Si narra, però, che Agrippina fosse solita invocare questo privilegio maschile, allo scopo di farsi baciare dall'imperatore Claudio.[3]
Secondo altre tesi, risalenti soprattutto al XIX secolo e rappresentate autorevolmente da Johann Jakob Bachofen nel libro Das Mutterrecht (1861), lo ius osculi non sarebbe stato altro che l'ultimo residuo di un'antica società matriarcale esistita a Roma, prima della sua sostituzione con il modello patriarcale che storicamente conosciamo.



Note |




  1. ^ Francesca Di Mattia, Federico Zucchelli, Magna Roma. Cibi e bevande di Roma antica, Viterbo, Scipioni Editore, 2003


  2. ^ abc Eva Cantarella: I supplizi capitali in Grecia e a Roma.Bur. 2000


  3. ^ Svetonio, Claudio, 26, 3



Bibliografia |


  • Eva Cantarella, Passato prossimo: donne romane da Tacita a Sulpicia, Milano, Feltrinelli, 1996, ISBN 88-07-47005-5.





Antica RomaPortale Antica Roma

DirittoPortale Diritto

SociologiaPortale Sociologia



Popular posts from this blog

Szabolcs (Ungheria) Altri progetti | Menu di navigazione48°10′14.56″N 21°29′33.14″E /...

Discografia di Klaus Schulze Indice Album in studio | Album dal vivo | Singoli | Antologie | Colonne...

How to make inet_server_addr() return localhost in spite of ::1/128RETURN NEXT in Postgres FunctionConnect to...